Prima edizione Premio letterario Goliarda Sapienza
“Racconti dal carcere”

I venti racconti finalisti sono i migliori pervenuti al premio letterario Racconti dal Carcere, intitolato alla scrittrice siciliana Goliarda Sapienza (1924-1996), ideato da Antonella Bolelli Ferrera .
Nato sotto il patrocinio della SIAE, del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e di Pubblicità Progresso, il premio ha una madrina d’eccezione, Dacia Maraini, ed altri prestigiosi sostenitori e simpatizzanti nel mondo dell’arte e della cultura, come Lucio Dalla, che ha offerto come simbolico accompagnamento del premio la sua celebre canzone Una casa in riva al mare, dedicata al tema della detenzione.
Il premio è rivolto a tutti i detenuti – comunitari ed extracomunitari – con pena definitiva, presenti nelle carceri italiane.
Di oltre trecento racconti in concorso, solo tre saranno i vincitori, selezionati per le categorie: a) migliore storia b) più intenso processo di riflessione interiore c) migliore descrizione della vita dentro il carcere.
Vi saranno inoltre un 2° e 3° classificato per ogni categoria.
La giuria è composta da affermati giornalisti e scrittori italiani: Roberto Cotroneo, Daria Galateria, Adriana Pannitteri, Andrea Purgatori, Marino Sinibaldi e Cinzia Tani.
Agli scrittori-detenuti selezionati, sono stati affiancati venti tra i più importanti autori italiani che, in qualità di “tutor”, hanno prestato la loro penna per dare una più compiuta impronta letteraria ai racconti.

La premiazione si terrà il 16 marzo 2011 nel teatro del carcere di Rebibbia alla presenza di tutti i protagonisti.

C’è uno stretto legame tra il premio ed alcuni programmi radiofonici che Antonella Ferrera scrive e conduce da molti anni su Radio 3, come La storia in giallo e Cuore di tenebra, che trattano anche in forma sceneggiata, storie di vite “al limite” e vicende del passato a tinte forti. Spesso, i protagonisti sono grandi figure di intellettuali (anche molti scrittori!), che hanno conosciuto l’esperienza del carcere o dell’emarginazione (politica, culturale, religiosa, razziale) e che da questa hanno tratto ispirazione per le loro opere. Comunque, una maggiore sensibilità umana ed artistica.
Da qui, l’idea di un ribaltamento delle condizioni di partenza: perché non creare un’occasione di far scoccare quella scintilla a chi si trova a scontare una pena? La scrittura questo potere ce l’ha.

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