Sandro Ruotolo

Sandro Ruotolo

Nato nel 1955, dal 1974 inizia a scrivere su “Il Manifesto” e, alla fine del 1979, entra in Rai, dove collabora a vari programmi di approfondimento giornalistico come “Tg2 Dossier” e “Diogene”.
Nell’88 comincia a lavorare a Samarcanda. Nel 1991 passa al Tg3, prima come caporedattore, poi come vicedirettore. Vince importanti premi tra cui il “S.Vincent”, il “Marcello Torre”, il “Giovanni Losardo”, il “Paolo Borsellino”, il “Mimmo Beneventano” e il “Dario Scherillo”. Il 10 maggio del 2008 riceve il premio Enzo Biagi e nel settembre 2009 il premio internazionale giornalistico e letterario Marzani. È però nel 2010 che riceve quello che definisce “il più bel premio della sua vita”: il Premio Renato Benedetto Fabrizi “per l’impegno profuso nella denuncia dell’illegalità, della violazione dell’universalità dei diritti civili ed umani, e della deriva localista e discriminatoria che si sta affermando in molte parti del nostro Paese, richiamando i cittadini a quei valori di unità, coesione e solidarietà propri di una comunità moderna e democratica preconizzati dalla nostra carta costituzionale”. Il 12 giugno 2010 ricevo il Premio Gallo d’Oro per “le coraggiose denunce e la puntuale informazione sullo scempio ambientale dei territori della regione Campania di Marigliano e per il significativo contributo dato, attraverso le sue brillanti inchieste, ai temi della legalità e della giustizia”.
Scrive libri: Sciusciò. Dal Raggio Verde a Sciuscià con Vauro, Mister e Lady Poggiolini e La vera storia d’Italia.
Dal 2006 comincia a lavorare Annozero.
Nel 2011 lascia la Rai per dedicarsi a Servizio pubblico con Michele Santoro.
Nel 2015 ha ricevuto il Premio Rampino alla carriera.

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