Selezionati i “Racconti dal Carcere” finalisti del Premio Goliarda Sapienza 2014

Comunicato Stampa

Selezionati i “Racconti dal Carcere” finalisti del Premio Goliarda Sapienza 2014
26 GRANDI SCRITTORI FANNO DA TUTOR LETTERARI AI DETENUTI
Ad affiancare un giovane del minorile, anche Carlo Verdone.
Gino Paoli, presidente SIAE: “Alcuni testi sembrano nati per la musica”


Fra le centinaia di racconti in concorso al Premio letterario Goliarda Sapienza 2014 (promosso da SIAE, DAP Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dipartimento per la Giustizia Minorile e inVerso Onlus), giunti da tutte le carceri d’Italia, sono stati selezionati i ventisei finalisti (venti per la sezione “Adulti”, sei per la sezione “Minori”) e abbinati a scrittori ed artisti nel ruolo di tutor letterari.
Per gli “Adulti”: Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Erri De Luca, Francesca Melandri, Antonio Scurati, Valeria Parrella, Mirella Serri, Antonella Lattanzi, Andrea Vianello, Giordano Bruno Guerri, Federico Moccia, Andrea Purgatori, Valerio Evangelisti, Fiamma Satta, Silvia Calandrelli, Massimo Lugli, Marco Buticchi, Roberto Riccardi, Marco Franzelli, Maurizio de Giovanni.
Per i “Minori”: Carlo Verdone, Cinzia Tani, Pino Corrias, Alessandro D’Alatri, Marida Lombardo Pijola e Gloria Satta.
Madrina è la scrittrice Dacia Maraini.
I tutor mettono a disposizione la loro abilità letteraria in un attento lavoro di editing ai racconti e ne scrivono le introduzioni. “Potrebbe apparire un rapporto in cui c’è una persona che dà, lo scrittore, e una che riceve, quella detenuta. Invece non è così” - dice Antonella Bolelli Ferrera, che del premio è ideatrice e curatrice - “I tutor vivono un’esperienza umana che li arricchisce come persone e come narratori dell’anima e del nostro tempo”. Molti gli spunti di riflessione che possiamo ricavare dal racconto sulla giovane profuga siriana, sul bambino-soldato somalo, o quello cui la mamma insegna come fabbricare le stecche di droga, sull'albanese che ha vissuto gli sgomberi di Rosarno, sui tanti figli di detenuti e detenute costretti a un alienante "turismo penitenziario", sul pluriassassino devoto a padre Pio, sul delirio di un naziskin, o dalla cronaca di un suicidio in cella, da come si vive sapendo di non uscire mai più di prigione, dal viaggio della speranza su una carretta del mare alla cella d'isolamento, dalla parabola di una vita "dentro" e poi quella "fuori" dove niente è più come prima...
In alcuni casi emerge anche la qualità narrativa. Gino Paoli, Presidente di SIAE (principale ente sostenitore del Premio), è stupito dal ritmo incalzante che emerge dai racconti di giovani detenuti e afferma: “Alcuni testi sembrano nati per la musica”.
I ventisei racconti finalisti, con le introduzioni dei rispettivi tutor, saranno pubblicati da Rai Eri nel libro Il giardino di cemento armato, Racconti dal carcere a cura di Antonella Bolelli Ferrera. Sarà presentato il 13 novembre in occasione della finale del Premio che si terrà a Roma, presso la Casa Circondariale di Regina Coeli.
La giuria, presieduta da Elio Pecora, formata da Salvatore Niffoi, Daria Galateria, Enrico Vanzina, Folco Quilici, Lirio Abbate, Angelo Maria Pellegrino, Luca Ricci, Marco Ferrari e Andrea Di Consoli, stabilirà i vincitori.
Quest’anno, per la prima volta sarà consegnato anche un premio alla migliore Poesia.
Roma, 18 giugno 2014

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