Folco Quilici

Folco Quilici

Folco Quilici è nato a Ferrara nel 1930 da Nello Quilici, storico e giornalista e Mimì Buzzacchi, pittrice. Suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare, sono stati distribuiti nel mondo: Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), Tikoyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Oceano (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e Cacciatori di Navi, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992).
Nei cinema e non solo in Italia, altri suoi film sono stati: Dagli Appennini alle Ande (1959) che vinse la "Concha de plata" al Festival Internazionale di San Sebastian. E Il Dio Sotto la Pelle filmato in tutto il mondo nel 1974.
Nel 1964 ha tolto il suo nome dal film Le schiave esistono ancora a causa della sua divergenza con il produttore Malenotti, non solo per il titolo arbitrariamente scelto ma per l'inserimento nel film stesso di numerose scene false.
Tra i suoi film di medio metraggio di particolare impegno, furono presentati fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia: Paul Gauguin (1957), L’Angelo e la Sirena (1980).
Da ricordare inoltre Botticelli, una nuova primavera (1982). Nel 1970 ha editato tre film: Firenze 1000 giorni, sull’alluvione del 1967 e l’opera di salvezza del suo patrimonio culturale. Folco Quilici ebbe la nomination all’Oscar nel 1971 per Toscana, uno dei quattordici film de L’Italia dal Cielo alla quale hanno collaborato nomi di massimo prestigio come Calvino, Sciascia, Silone, Praz, Piovene, Comisso. Nel 2000, per la rete televisiva franco-tedesca Arté ha prodotto e diretto i lungometraggi Kolossal (1999/2000) e Il Mondo di Pinocchio (2002). Nel 2004, per il Luce, il lungometraggio L’Impero di Marmo (Premiato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico Agon, Grecia, nel 2006) e il film-documentario L’Ultimo Volo (Premio Acqui Storia 2010). Successivamente Lazio – Paesaggio e Storia (Premio Bellezze d’Italia 2012).
L’attività di Folco Quilici nel campo del cinema culturale ha trovato, in Italia e all’estero, vasto spazio in programmi televisivi in più puntate. Da Djerid, i tre volti del deserto (1957/1958), Alla scoperta dell’Africa (1964/1965), Malimba (1966), Alla scoperta dell’India (1967/1968), Islam (1969/1970), L’Alba dell’Uomo (1970/1975), Mediterraneo (1971/1976), I Mari dell’uomo (1971/1974), L’Uomo Europeo (1976/1979), Festa Barocca (1980/1982), La Grande Époque (1984/1985), Il Rischio e l’Obbedienza (1991/1992), Archivi del Tempo (1980/1984), L’Avventura e la Scoperta (1984/1992), Viaggi nella Storia (1988/1992), Arcipelaghi (1993/1995), Italia Infinita (1996/2002), Alpi (1998/2004), Di Isola in Isola (2004/2005), Energia (2011/2012), L’Italia di Folco Quilici(2012/2013).
Per i tredici film della Serie Mediterraneo e gli otto di L’Uomo Europeo Quilici ha avuto a fianco lo storico Fernand Braudel e l’antropologo Levi Strauss. Con l’archeologo Sabatino Moscati Quilici ha realizzato due Serie dedicate all’archeologia subacquea: Mare Museo 1988/1992 e Fenici, sulle rotte di porpora (1987/1988). Ha prodotto con l’archeologo George Vallet I Greci d’Occidente (1989). Dal 1992 al 1999 ha diretto L’Italia del XX secolo, 65 film su testi degli storici De Felice, Castronovo e Scoppola.
Dal 1971 al 1989 ha diretto e curato la rubrica GEORete 3, RAI.
Per il suo impegno nella Tv culturale ha vinto numerosi Premi Internazionali, tra i quali nel 1976 quello del “Festival dei Popoli” per il suo lavoro sul mondo primitivo. Successivamente il Primo Premio della Critica italiana per gli otto film della Serie Alla Scoperta dell’India (1968) e per Festa Barocca (1983). Gli era stato anche assegnato il Premio della Critica Francese per Mediterranéé (1977). Inoltre per gli otto film de L’Alba dell’Uomo(1973/1974) vince il Premio Nazionale della Critica Televisiva nel 1975.
Nel 1995 gli viene assegnata la “Targa d’Oro Europea del cinema storico-culturale”.
Dal 2002 collabora con importanti Serie televisive a Sky. Per le trasmissioni sul canale “MarcoPolo” è stato dichiarato “personaggio dell’anno” nel 2006.
Dal 1954 in poi ha pubblicato, in Italia e all’Estero, numerose opere di saggistica: Mala Kebir (1955), Mille Fuochi (1964), Sesto Continente (1965), Gli ultimi primitivi (1972), I grandi deserti (1972), Magia (1977), Le Frontiere di Allah (1978), Natura chiama Uomo (1979), Il Riflesso dell’Islam (1983), L’Uomo Europeo (1983), India (1990), I Mari del Sud (1991), Il Mio Mediterraneo (1992), La Mia Africa (1992), Le Americhe (1993), Il mio Mar Rosso (1998), Tobruk 1940(2004), I Miei Mari (2006). Tra il 1976 e il 1979 ha diretto La Grande Enciclopedia del Mare. Nel 1974/1975 è stato coautore de La Mediterranéé con Fernand Braudel. Con la moglie Anna, è autore di due biografie: Amundsen (1998) e Jack London (2000), “Premio Chianciano” e “Premio Castiglioncello”.
Dal 2002 collabora a una serie di volumi illustrati, con Luca Tamagnini (Ed. PhotoAtlante) dedicati alle aree protette dei mari italiani.
Per la narrativa, anch'esse edite oltreché in Italia anche all'estero: Cacciatori di Navi (1985) tradotto negli Stati Uniti, Cielo Verde (1997), romanzo nella classifica dei più venduti in Italia, nel 1998 Naufraghi. Nel 1999 con il romanzo Alta Profondità inizia il sequel composto da L'Abisso di Hatutu (2001), Mare Rosso (2002), (2003, il "Premio Scanno di Letteratura"), I Serpenti di Melqart (2003), La Fenice del Bajkal (2005).
È del 2008 il romanzo Libeccio e del 2012 La Dogana del Vento.
Nel 2011 e nel 2012 ha scritto due libri per la letteratura dei ragazzi: Storie del Mare e Amico Oceano.
Nel 1955 gli venne assegnato il Premio Marzotto di Letteratura con Sesto Continente (tradotto negli Stati Uniti e rieditato nel 2000), successivamente il Premio Malta per Mediterraneo nel 1981, il Premio Fregene per Cacciatori di Navi nel 1985, il Premio Estense per Africa nel 1993 e il Premio Scanno di Letteratura con Mare Rosso nel 2003. Nel 1997 il “Premio Internazionale di Cultura del Mare” e nel 2000 il “Tridente d’Oro alla Carriera”, dall’Accademia delle Arti della Scienza Subacquea. Nel 2002 il “Premio Neos” dall’Associazione Giornalisti di Viaggio, per il saggio Sì, viaggiare scritto con Corrado Ruggeri. Nel 2007 gli viene attribuito il “Premio Hemingway” per I miei mari.
Quilici collabora alla stampa italiana e internazionale, dal 1954 con Life, Epoca, Panorama, Europeo e con quotidiani, La Stampa e Il Corriere della Sera. Il suo impegno giornalistico lo vede in anni recenti al lavoro per Il Messaggero su temi naturalistici. Ha vinto il “Premio Italia” di giornalismo (1969) e il “Premio Giornalistico Europeo” (1990). Nel 1994 ha vinto la “Penna d’Oro” per i suoi servizi sull’America Latina. Nel 1997 gli è stato conferito il “Premio Campidoglio per la Carriera nel giornalismo culturale”.
Nel 1983 gli è stata conferita dal Presidente Pertini la “Medaglia D’Oro” per meriti culturali.
Ha tenuto corsi all’Università di Bologna (1966/1967), di Berlino (1991), al Centro Sperimentale di Cinematografia (1995), all’Università Cattolica di Milano (1998), alla Terza Università di Roma (2001/2002), all’Università di Padova (2004/2005). Dal 1985 al 1989 ha insegnato all’ORAO (Centro dell’Immagine Culturale); corsi ripresi nel 1997 e proseguiti nel 1998.
Dal febbraio 2003 al giugno 2006 è stato Presidente dell’ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare, e ha diretto i “Quaderni scientifici” dell’Istituto. Precedentemente, dal 1995 al 1996, era stato Direttore del mensile “Mondo Sommerso”.
È tra i soci fondatori dell’H.D.S. (Historical Diving Society) e dell’Associazione ambientalistica MAREVIVO.
Come fotografo opera dal 1949, accumulando un archivio d’oltre un milione d’immagini a colori e in bianco e nero, ora affidate all’Archivio Alinari. Nel 1998, è stato dichiarato “Great Master for creative excellence” dall’International Photo Contest.
Nel 2006, la Rivista FORBES lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull’ambiente e le culture.
Nel 2008 gli è stato consegnato il Premio “La Navicella d’Oro”, conferitogli dalla Società Geografica Italiana.“… in oltre mezzo secolo di costante attività professionale ha configurato un personale modello di viaggiatore capace di esplorare e testimoniare con persuasivo rigore e poeticità i territori più rilevanti della cultura geografica, storica e artistica della società umana del passato e del presente, pervenendo a risultati stilistico - espressivi di notevolissimo valore e di ampia valenza comunicativa.”

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